Moulis-en-Médoc
All’inizio del XVIII secolo il re di Francia autorizza i borghesi bordolesi a divenire possidenti terrieri. Ecco che dunque su un’area di ciottoli di Graves che dominano le palustri circostanti la via che conduce a Pauillac, nel 1720 l’intraprendente m.eur Gressier fonda la tenuta ove inizia a germogliare l’idea di vino di qualità. La fama è tale che si racconta che persino Lord Byron, fermatosi a sostarvi, abbia lodato il vino affermandolo capace di “dissipare ogni malinconia,” ovvero “spleen,” come amava essere chiamata al tempo da Baudelaire.
Nasceva così in seguito Chasse-Spleen, un nome in grado di evocare fortemente il grande spirito serbato in questo vino.
Malgrado alterne vicende di passaggi di proprietà e la confisca durante la guerra, Chasse-Spleen non perde il benché minimo smalto a livello qualitativo e rimane costantemente in cima alla classifica dei migliori Cru Bourgeois. La dicitura di “eccezionale” risale al 1919, sfortunatamente mai registrata ufficialmente allora.
Nel 1976 Chasse-Spleen entra a far parte delle amate proprietà di Jacques Merlaut assieme a Château Lagurgue, Haut-Bages Libéral, Ferrière, Citran e Gruaud Larose; oggi è un’impronta femminile, quella dell’erede Céline Villars-Foubet, a tenere alta la nomea dei novanta ettari di questo Château sito nel cuore del Médoc, sotto la denominazione Moulis.
Millesimo 2020
Si tratta di un assemblaggio di 49% Cabernet Sauvignon e 2,5% Cabernet Franc, quindi 42% Merlot e 6,5% Petit Verdot.
Di colore rosso scuro intenso dai riflessi violacei, si presenta al naso con note di pepe e frutti di bosco. Al palato il vino è denso e avvolgente e svela tannini delicati e armoniosi; di medio corpo, reca una struttura equilibrata con un’acidità distinta e vivace, la quale è garanzia di un finale vanigliato, dal retrogusto di more mature e di limone.