1er Cru Sauternes
Posto sulla cima di una collina dalla quale si domina l’intera zona del Sauternes, le origini di questo castello risalgono al XVII secolo con la signoria dei Vigneau, dalla quale trae parte del proprio nome.
La storia dei Vigneau si intreccia a quella di Yquem grazie ad un matrimonio, poi sarà Madame de Reyne ad acquisire la proprietà nel 1834, e il nipote di lei a far integrare la dicitura ‘Rayne’ alla struttura di Vigneau.
La classificazione ufficiale del 1855 riconosce immediatamente al castello lo status di Premier Cru Classé tra i Sauternes, affiancato dallo speciale rango attribuito dal mediatore Daney che lo considera appena al di sotto di Yquem.
Nel 1961 la tenuta viene divisa e le attrezzature agricole vendute; servono investimenti notevoli, nel corso del tempo, da parte dei proprietari a seguire, per far riprendere al castello la fama dei suoi vini. Oggi Rayne Vigneau appartiene al gruppo Trésor du Patrimoine e si estende su 84 ettari caratterizzati da un sottosuolo di Grave sabbiosa e da uno zoccolo argilloso che rivela agati, zaffiri e cristalli di roccia straordinari. Le vigne hanno un’età media di 30 anni e sono ripartite tra il Sémillon (74%), la freschezza del Sauvignon Blanc (24%) e la Muscadelle (2%).
L’influenza del Ciron, affluente della Garonna, è determinante per la sovramaturazione delle uve, come tipicamente avviene in queste zone: è a lui che si devono le brume mattutine dell’autunno e lo sviluppo della Botrytis Cinerea, la cosiddetta muffa nobile.
La gestione della raccolta delle uve è parcellare, la lotta ragionata nel rispetto degli equilibri ambientali.
Dal 2014 tutti i vini si fregiano dell’intestazione bio e vegana.
Millesimo 2003
E’ il millesimo dell’opulenza, a Sauternes: intenso al naso, offre note di marmellata e frutti esotici che si manifestano parallelamente anche in bocca, grazie a un’ampiezza straordinaria e una lunghezza immensa.
Le soffocanti temperature estive lasciavano presagire una vendemmia precoce, iniziata in effetti già a fine agosto. La muffa nobile si è poi distribuita tutt’a un tratto, ma uniformemente, su tutte le viti a inizio settembre, obbligando a una chiusura rapida delle numerose tavole di selezione.
Vendemmiata tra il 15 e il 25 settembre, quest’annata ha condotto alla produzione di 113.000 bottiglie composte da un blend di 80% Sémillon e 20% Sauvignon Blanc.
Ciascuno dei lotti selezionati è stato pressato delicatamente e gli acini vinificati in barrique secondo l’usanza di Sauternes, mentre l’affinamento si compie per 18 mesi in fusti di quercia nuovi per metà.