Château Lynch-Bages 2019

5ème Grand Cru Classé Pauillac

Si hanno notizie dei possedimenti di Bages già a partire dal XVI secolo, tuttavia solo dal XVIII secolo si inizia a produrre vino nella tenuta. Tra il 1749 e il 1824 è Thomas Lynch, figlio di un immigrato irlandese divenuto mercante a Bordeaux, a gestire la vigna ed a iniziare la tradizione enologica dello Château, producendo il “Cru de Lynch”. Tale vino venne categorizzato nella classificazione del 1855 come 5éme Grand Cru Classé, incrementando il proprio prestigio.

Nei primi del 900 “Lou Janou” Cazes, un montanaro dalle valli dell’Ariège, si trasferisce in Médoc per lavorare nella tenuta. Nel 1930 suo figlio, Jean-Charles Cazes, riesce ad affittare i vigneti in cui padre aveva tanto faticato, per poi arrivare a comprare l’intera proprietà all’insorgere della Seconda Guerra Mondiale. Da allora Château Lynch-Bages è sempre rimasto presso la famiglia Cazes.

I 100 ettari in rosso e i 7 in bianco situati sulla collina di Bages, ad affacciarsi sulle sponde dell’estuario della Gironda, sono cullati da un clima mite e poggiano su un terroir pedologicamente omogeneo.

Lo Château oggi produce 420.000 bottiglie suddivise in due vini rossi, Château Lynch-Bages ed Echo, e un vino bianco. L’attento lavoro in cantina e una sequenza di annate favorevoli hanno innalzato la qualità di questo 5éme Grand Cru, portandolo al pari delle classificazioni più elevate.

 

Millesimo 2019

L’assemblaggio di quest’annata è dominato dal Cabernet Sauvignon al 70%, seguito poi da Merlot (24%), Cabernet Franc (3%) e Petit Verdot. L’inverno si è presentato mite, la primavera fresca e umida, l’estate piuttosto torrida; le viti hanno tuttavia saputo resistere alla siccità grazie alle riserve idriche accumulate nell’inverno precedente, e dunque la vendemmia manuale è iniziata e si è svolta sotto i migliori auspici, alla fine di settembre, con cernita in vigna. Dopo la malolattica effettuata per un terzo in tini e per i restanti due terzi in barrique, l’affinamento avviene per 18 mesi in barrique di rovere francese nuove al 75%. 

Al naso, note fresche e speziate aprono a un profumo fruttato e alcuni cenni di legno; il vino è duttile al palato,  morbido ed equilibrato. Densa e possente la trama tannica, che gli conferisce inoltre una ragguardevole precisione.