La Croix de Gay 2020

Pomerol

Nel comune di Pomerol, il cammino di Compostela e quello di Chantecaille s’intersecano al crocicchio su cui è posta una solida croce scolpita da un unico blocco di pietra: è a forma di croce di Malta, emblema dell’ordine dei celeberrimi Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme. Prima che Carlo V donasse loro l’isola di Malta, infatti, è proprio nella zona tra Pomerol e Lalande che già nel XII secolo si trovava un loro ricovero per i pellegrini. Oggi la croce di pietra, meglio nota come Croix de Gay, fa parte dell’elenco dei monumenti storici di Francia; il castello omonimo che giace innanzi, invece, è stato costruito con le pietre di un’antica chiesa romanica del XI secolo andata distrutta nel XIX secolo. Nella cantina de La Croix de Gay a tutt’oggi è possibile visionare un timpano datato 1898.

Le origini della famiglia Lebreton, proprietaria della tenuta, si rinvengono proprio nella frazione di Pignon a nord dell’appellazione Pomerol, che fa angolo col fiume Barbanne; si tratta, con ogni probabilità, dello storico villaggio nel cuore di Pomerol sulla via che conduceva da Saint-Emilion a Guîtres. E’ qui che nel 1477 gli antenati dei Raynaud-Lebreton ricevono alcune terre in affido direttamente dai Cavalieri di Malta.

Secondo registri documentati, essi coltivano la vite sin dal 1772; si tratta dunque di una delle famiglie di vignaioli tra le più antiche di Pomerol.

Il perfezionamento della qualità del vino, dopo la Seconda Guerra Mondiale, si deve in buona parte a Noël Raynaud: ossessionato dalla ricerca della qualità massima e capace di ottenere vinificazioni sofisticate, negli anni 70′ vede finalmente i suoi sforzi premiati. Alla Croix de Gay vengono infatti assegnate diverse medaglie d’oro e d’argento ai concorsi di Parigi; nel 1982 il castello viene ammesso presso la prestigiosa Unione dei Grand Cru Classé di Bordeaux.

Millesimo 2020

L’assemblaggio di Merlot (97%) e Cabernet Franc (3%) offre uno Château La Croix de Gay 2020 che conquista per la sua struttura, aprendosi attraverso sentori di prugna, cioccolato, lillà e spezie indiane. Al palato si presenta come un vino morbido e setoso, fresco, di medio-corpo, di frutta stratificata e cremosa; sa mostrare tutta la sua natura di Pomerol nella sua buona acidità, nel tannino e finale, equilibrato ed esteso.

La raccolta delle uve avviene a mano, la malolattica si ha in parte nelle barrique e l’affinamento viene effettuato in barrique nuove per metà. Da gustare preferibilmente dal 2023 al 2040 almeno.