La maison de Champagne J.M. Labruyère è posta tra le colline del villaggio di Verzenay, il quale dalla metà dell’800 è reputato uno dei migliori “terroir” della Champagne, assieme ai villaggi di Bouzy e Ambonnay: tutti insigniti della denominazione Grand Cru. Solo 17 villaggi godono di questo prestigio, 44 sono Premier Cru, altri 258 sono genericamente definiti “autre Cru” o périferique. Appare evidente, al di là dell’importanza del produttore, come sia diverso uno champagne di terroir da uno champagne tecnico.
Scenario
La champagne viticola consta di 320 villaggi ove è consentito coltivare uve atte a produrre vino di champagne; solo 17 di questi comuni possono tuttavia fregiarsi del titolo Grand Cru, grazie alla qualità eccezionale delle uve che tra queste colline si producono.
La Maison de Champagne J.M. Labruyère ha la fortuna di possedere delle vigne in uno di questi comuni: Verzenay.
- Citiamo solo alcuni Crus tra i più prestigiosi:
- Les Champs Saint-Martin
- Les Champs Romés
- Les Longues Raies
- Les Potences
Il suo territorio, protetto dalla montagna di Reims, produce delle eccellenti uve di Pinot Nero, le quali donano champagne di carattere, vigore, struttura e particolarmente adatti all’invecchiamento.
Queste colline sono state recentemente dichiarate Patrimonio Mondiale dell’Unesco.
Una classificazione non ufficiale, che rimonta al 1873, colloca inoltre il comune di Verzenay tra i 3 migliori cru della Champagne.
Gli Attori
La storia della Famiglia Labruyère comincia nel 1850, quando il fondatore del ramo di Macon (Borgogna) della famiglia si installa a Thorins, il villaggio che diverrà il cuore del cru di Beaujolais il mitico Moulin-a-Vent a partire dal 1924.
A far fede da questa data, ogni componente della famiglia si è adoperato affinché il patrimonio viticolo si sviluppasse e divenisse sempre più prezioso qualitativamente.
Jean Pierre Labruyère, presidente del gruppo familiare Labruyère Eberlé per oltre trent’anni, ha fortemente voluto che suo figlio Edoardo prendesse le redini dell’impresa nel 2008 al fine di traghettarla nel terzo millennio, facendola diventare uno dei leader nel panorama vinicolo mondiale. Oggi Edoardo Labruyère dirige l’insieme delle svariate proprietà: in Borgogna, tra le quali il Domaine Jacques Prieur, a Pomerol nel bordolese con la Chateau Rouget ed infine nella Champagne.
Nadine Gublin
Nadine è l’enologa del Domaine Jacques Prieur dal 1990 e del Domaine Labruyère dal 2009.
Laureata dalla prestigiosa RVF enologa dell’anno nel 1989, da anni è ai vertici delle classifiche come una delle migliore enotecniche mondiali.
Originaria della regione della Champagne, si occupa assieme a Vincent Van Waesberghe della vinificazione degli champagne della maison.
La Vigna
Oggi la Maison dispone di circa 6 ettari in Grand Cru per una produzione di circa 50.000 bottiglie. I comuni di produzione sono Verzenay e Verzy.
La percentuale dei cépages di impianto è così ripartita:
- 70% Pinot Nero
- 30% Chardonnay
Vendemmia manuale, selezione dei grappoli che avviene direttamente in vigna: l’obiettivo è di raccogliere le uve leggermente più tardivamente rispetto ai vignerons operanti negli stessi villaggi.
Viene utilizzata solo la prima spremitura, “La taille” invece viene scartata, tutti i vini chiari conoscono la fermentazione malolattica e a seguire una lunga fase di riposo.
L’equipe tecnica si riunisce di solito verso il mese di gennaio, per decidere l’assemblaggio tra il vino di annata e quello di riserva.
Il liqueur de tirage è delicatamente dosato al fine di ottenere una bollicina fine e dalla vinosità importante.
Poi i vini maturano “sur lattes” tra i 3 ed i 5 anni.
I vini millesimati possono essere invecchiati tra i 5 ed i 10 anni.
Possiamo dunque definire lo champagne Labruyère una sorta di miscela culturale tra le varie anime più prestigiose della Francia vinicola, poste al servizio della esaltazione del terroir Grand Cru della Champagne.